Passeggiare per strade note, guardare tutto quello che l'abitudine e la fretta ci lasciano vedere finché, casualmente, lo sguardo va oltre.
E quando poi ci rendiamo conto che sotto di noi pulsa un mondo altrettanto imponente e visceralmente legato alla storia della nostra terra, allora sentiamo il piacere-dovere di contribuire affinché sia valorizzato.
Riflettendo su questo e trovandovi un legame profondo con il cammino intrapreso nelle pubblicazioni annuali, la Cassa Rurale e Artigiana di Sovicille ha voluto contribuire alla ulteriore conoscenza di una struttura- capolavoro come quella dei Bottini.
Venticinque chilometri di cunicoli medievali che si snodano nel ventre della città di Siena, testimoni di una crescita sociale ed economica con la quale, di pari passo, si sviluppano e si evolvono fino a perdere la loro funzione pratica di fronte all'incalzare dei tempio moderni. Divengono quini testimoni eccelsi dell'eterna lotta tra uomo e acqua, con il primo impegnato ad utilizzare virtù e forza della seconda.
Una esigenza che è alla base della rete di acquedotti di Siena, città notoriamente sfavorita nelle risorse idriche, tanto da sognare per lungo tempo il fantastico sogno del fiume “Diana”.
Ma i bottini sono realtà, un'opera dell'ingegno che trae energia dalla necessità